sabato 19 aprile 2014

LA MIA AMICA EBREA

Salve lettori, oggi i miei complimenti vanno a Rebecca Domino, giovane e brava scrittrice emergente. La mia amica ebrea è il suo primo romanzo e racchiude davvero una storia notevole e commovente, per nulla pesante nonostante lo sfondo della storia sia l'olocausto. Potete acquistare l'ebook QUI e se volete saperne di più, leggete la mia recensione.Vi auguro buona lettura.






RECENSIONE:

 Una storia forte e allo stesso tempo delicata quella raccontata da Rebecca Domino nel suo primo romanzo: La mia amica ebrea. Un racconto in cui si mescolano storia, amicizia e amore. L’Olocausto non è mai un tema facile da trattare, tuttavia l’autrice riesce ad affrontarlo in modo leggero ed estremamente delicato,  sviluppando un pathos che raggiunge il suo culmine alla fine del romanzo.
Le pagine di questo libro ci riportano indietro nel tempo in un’Amburgo devastata dalla Seconda Guerra Mondiale e dal nazismo.  In questo clima di terrore e di incertezze una famiglia ebrea trova, inaspettatamente e contro ogni più rosea aspettativa, rifugio presso una famiglia tedesca. Sembra impossibile eppure Josepha, la ragazzina ariana e Rina, la ragazzina ebrea, entrambe quindicenni, riusciranno poco a poco a superare i loro pregiudizi e a stringere un’amicizia sincera e profonda, un’amicizia pericolosa e senza pari. 
Nella Germania nazista non è permesso considerare un ebreo al pari di un ariano o la pena è la morte. Nessuno dunque deve scoprire il particolare legame tra le due adolescenti, entrambe sono consapevoli dei rischi che corrono giorno dopo giorno, eppure nessuna delle due vuole abbandonare l’altra. 
Una storia intensa intrisa di tutti i sogni, le speranze e le paure di quelle ragazzine che non sanno se diventeranno mai donne, perché per loro ogni giorno può essere l’ultimo, ogni bomba può essere fatale. Si ha fretta di crescere, di fare esperienze, di innamorarsi, di vivere, di godere di ogni respiro. 
Lo stile leggero e coinvolgente dell’autrice racconta la vicenda dal punto di vista di Josepha, e attraverso i suoi occhi e i suoi pensieri si viene totalmente rapiti dalla narrazione e dalla sua voglia di vivere. Un romanzo dalla trama e dal finale per nulla scontati, ma che anzi, colpisce proprio per la sua originalità e per la voglia di evidenziare aspetti poco noti dell’Olocausto. 
Non tutti sanno infatti che molti ebrei sono stati salvati proprio dai  tedeschi, i quali spesso hanno pagato con la vita questa loro impudenza. Si tratta di “eroi” sconosciuti, dei quali nessuno parla: persone semplici e comuni - come Josepha e la sua famiglia -  che nonostante le imposizioni di Hitler, hanno trovato il coraggio e la forza di ribellarsi e aiutare decine e decine di ebrei, altrimenti condannati all’oblio. 
Da questo romanzo emerge un’umanità sconvolgente, la prova che anche in uno dei momenti più bui e tristi della nostra storia, la dignità umana non si sia persa completamente.

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