Salve lettori, oggi i miei complimenti vanno a Rebecca Domino, giovane e brava scrittrice emergente. La mia amica ebrea è il suo primo romanzo e racchiude davvero una storia notevole e commovente, per nulla pesante nonostante lo sfondo della storia sia l'olocausto. Potete acquistare l'ebook QUI e se volete saperne di più, leggete la mia recensione.Vi auguro buona lettura.
RECENSIONE:
Una storia forte e allo stesso
tempo delicata quella raccontata da Rebecca Domino nel suo primo romanzo: La mia amica ebrea. Un racconto in cui
si mescolano storia, amicizia e amore. L’Olocausto non è mai un tema facile da
trattare, tuttavia l’autrice riesce ad affrontarlo in modo leggero ed
estremamente delicato, sviluppando un
pathos che raggiunge il suo culmine alla fine del romanzo.
Le pagine di questo libro
ci riportano indietro nel tempo in un’Amburgo devastata dalla Seconda Guerra Mondiale
e dal nazismo. In questo clima di
terrore e di incertezze una famiglia ebrea trova, inaspettatamente e contro
ogni più rosea aspettativa, rifugio presso una famiglia tedesca. Sembra
impossibile eppure Josepha, la ragazzina ariana e Rina, la ragazzina ebrea,
entrambe quindicenni, riusciranno poco a poco a superare i loro pregiudizi e a
stringere un’amicizia sincera e profonda, un’amicizia pericolosa e senza pari.
Nella Germania nazista non è permesso considerare un ebreo al pari di un ariano
o la pena è la morte. Nessuno dunque deve scoprire il particolare legame tra le
due adolescenti, entrambe sono consapevoli dei rischi che corrono giorno dopo
giorno, eppure nessuna delle due vuole abbandonare l’altra.
Una storia intensa
intrisa di tutti i sogni, le speranze e le paure di quelle ragazzine che non
sanno se diventeranno mai donne, perché per loro ogni giorno può essere
l’ultimo, ogni bomba può essere fatale. Si ha fretta di crescere, di fare
esperienze, di innamorarsi, di vivere, di godere di ogni respiro.
Lo stile
leggero e coinvolgente dell’autrice racconta la vicenda dal punto di vista di
Josepha, e attraverso i suoi occhi e i suoi pensieri si viene totalmente rapiti
dalla narrazione e dalla sua voglia di vivere. Un romanzo dalla trama e dal finale
per nulla scontati, ma che anzi, colpisce proprio per la sua originalità e per
la voglia di evidenziare aspetti poco noti dell’Olocausto.
Non tutti sanno
infatti che molti ebrei sono stati salvati proprio dai tedeschi, i quali
spesso hanno pagato con la vita questa loro impudenza. Si tratta di “eroi”
sconosciuti, dei quali nessuno parla: persone semplici e comuni - come Josepha
e la sua famiglia - che nonostante le
imposizioni di Hitler, hanno trovato il coraggio e la forza di ribellarsi e
aiutare decine e decine di ebrei, altrimenti condannati all’oblio.
Da questo
romanzo emerge un’umanità sconvolgente, la prova che anche in uno dei momenti
più bui e tristi della nostra storia, la dignità umana non si sia persa
completamente.
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