Cari amici lettori, oggi vi propongo la mia recensione a quello che è stato il romanzo d'esordio di Pierluigi Curcio. Come ormai saprete, sono una sostenitrice e una fan di questo autore, al punto che non saprei dire quale delle sue opere lette finora mi sia piaicuta di più. Di sicuro Vendetta, questo il titolo del libro, ha sortito un forte impatto emotivo su di me, perciò mi sento davvero di consigliarvelo.
Il romanzo è edito da Infilaindiana Edizioni e potete acquistarlo QUI.
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Vi lascio ora alla mia recensione e vi auguro buona lettura!
RECENSIONE:
Con questo romanzo l’autore ci catapulta
nella Britannia del V sec. d.C., facendoci partecipi degli avvenimenti storici
che sconvolsero tale periodo.
Secondo le leggende, che Curcio ben conosce, gli
anni in questione sarebbero anche quelli che precedono il periodo arturiano. Ci
troviamo ancora una volta tra storia e mito, tra personaggi realmente esistiti
e altri puramente inventati. Chi ha letto Artorius
e La stirpe dei re, sa bene quanto
Curcio sia abile nell’intrecciare verità storica e leggenda.
La storia narra le
gesta di un manipolo di uomini in cerca di vendetta e dell’uomo senza scrupoli
che è la causa dei loro mali, Helvius Carbio.
Quando il giovane Arthos rimane orfano di
padre, Medved decide di crescerlo come figlio suo. Dieci anni più tardi, però,
il ragazzino viene brutalmente assassinato insieme alla madre. Medved non si
fermerà finché non li avrà vendicati entrambi. Aiutato da Duncan, Eirwen e
dall’enigmatico Embreis (personaggio la cui vera identità si scoprirà solo alla
fine), intraprenderà la pericolosa strada della vendetta.
L’originalità della
narrazione sta nel dar voce ai vari personaggi attraverso i loro diari,
offrendo così al lettore il punto di vista di ognuno.
Se siete deboli di
stomaco, devo avvertirvi, le scene cruente e gli spargimenti di sangue non
mancano. L’autore riesce a essere incredibilmente realistico nel descrivere gli
omicidi più efferati e le battaglie più movimentate, descrivendo con dovizia di
particolari anche i dettagli più macabri. Certamente azione e suspance sono
garantite. Ma questo non è solo un romanzo che racconta l’odio e il cieco risentimento
di vendetta, c’è anche spazio per l’amore. Che si tratti dell’amore appena
sbocciato tra il giovane Arthos e la bella Eigyr, o dell’amore ormai
consolidato tra Eirwen e Duncan, il romanticismo è assicurato. Dopottutto, il valore
di un eroe non si misura solo dall'infallibilità della sua spada, ma anche dalla grandezza del suo cuore.
Tra colpi di scena, momenti di
commozione e viaggi avventurosi, ci inoltriamo in una terra dove ogni cosa sta per cambiare.
Attraverso lo stile di Curcio, sempre deciso
e impeccabile, il lettore riesce a fare propri gli stati d’animo dei personaggi.
Ci si immedesima tanto nei buoni, quanto nei cattivi. Dunque non ci si può annoiare, non si può smettere di leggere, perchè ogni pagina sa
sorprendere e sconvolgere, catturare e incuriosire.
Di sicuro gli amanti del
romanzo storico non rimarranno delusi.
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