Carissimi tutti, oggi vi parlo del romanzo d'esordio di una giovanissima scrittrice barese, Silvia Devitofrancesco. L'autrice, già nota per aver scritto diversi racconti vincitori di alcuni concorsi letterari, ha pubblicato la sua prima grande opera con la casa editrice Libro Aperto International Publishing, in formato sia cartaceo che digitale. QUI potrete acquistare il romanzo. Lo specchio del tempo, come potete notare, ispira curiosità già dal titolo e dalla copertina. Vi lascio allora alla mia recensione per scoprire qualcosa di più su questo interessantissimo romanzo. Buona lettura!
RECENSIONE:
Erminia ed Herminia non condividono solo
lo stesso nome, ma anche lo stesso destino. La prima è una ragazza dei giorni
nostri, la seconda invece appartiene a un’epoca decisamente più antica, il
1200. Entrambe sono baresi e, infatti, tutta la storia si svolge a Bari, tra
presente e passato.
Cosa lega queste due donne, apparentemente così diverse per
epoca e tradizioni?
Ebbene, l’autrice con un abile escamotage, riesce a far
incontrare le due protagoniste attraverso un manoscritto redatto da Herminia. Il
prezioso testo viene rinvenuto a Bari secoli dopo, e finisce nelle mani dell’Erminia dei giorni
nostri che, divenuta una studiosa di antichi manoscritti, decide di studiarlo e
decodificarlo.
Entrambe sono figlie di un padre despota
e maschilista, che vorrebbe per loro un matrimonio vantaggioso e all’altezza
del rango sociale al quale appartengono.
Per questo Herminia, durante la
crociata, viene rinchiusa in un monastero, col preciso intento di preservare la
sua verginità da eventuali stupri. Il padre, purtroppo, l’ha promessa in sposa
a un uomo, ben più vecchio di lei, che non l’accetterebbe mai se non fosse più
vergine. Non tutto, però, va secondo i piani: la ragazza infatti finisce per
innamorarsi proprio di un monaco, venendo così meno alle volontà paterne.
Qualcosa di simile accade alla moderna
Emirnia, il cui padre, un noto professore barese, pretende a tutti i costi di “sistemarla”
con un ragazzo di sua scelta, ignorando del tutto i sentimenti che la figlia invece
prova per un uomo di umili origini.
Attraverso il manoscritto, dunque, Erminia scorre la
vita della sua omonima, e si ritrova a percorrere la stessa strada, quasi ne
fosse la reincarnazione.
Entrambe hanno perso la madre, entrambe sono
intrappolate in una società che non dà loro scampo. Se non sei moglie di un uomo
facoltoso e madre dei suoi figli, non sei nulla, questo sembra essere il
ritornello che ricorre dalla prima all’ultima pagina.
La storia è narrata in
prima persona dalle due protagoniste, in capitoli alternati dalle loro voci. Lo
stile è piacevole, dolce, coinvolgente, e cattura fin da subito il lettore.
La
trama di per sé non è tra le più originali, ma è sicuramente molto affascinante
e capace di suscitare intense emozioni.
Spesso si rilevano delle forzatura nel
doppio filo che unisce le vite delle protagoniste: trovo, ad esempio, che la
vicenda di Herminia sia quanto mai verosimile, considerando l’epoca a cui
appartiene, mentre per la Erminia moderna, si riveli essere molto meno
credibile. Oggi giorno è quasi impensabile che siano i genitori a scegliere il
partner per i propri figli, anche se si tratta di persone benestanti.
Tuttavia,
capisco che per creare un buon parallelismo tra le due donne, l’autrice abbia
dovuto calcare un po’ la mano.
Personalmente, da amante delle storie d’amore
ambientate in epoche passate, ho apprezzato davvero molto questo romanzo. La
scrittura di Silvia Devitofrancesco è assolutamente godibile e non annoia mai.
Il salto continuo tra le due epoche, poi, rende il romanzo molto movimentato e
suscita continua curiosità.
Leggere Lo
specchio del tempo è stato come guardare una fiction d’epoca, piena di
tutti i suoi risvolti sentimentali e i
suoi segreti. Sicuramente è stata un’esperienza di lettura del tutto
piacevole! Auguro perciò a questa giovane e talentuosa autrice tutto il
successo che merita!
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