Cari lettori, ecco per voi la mia intervista al bravissimo scrittore Pierluigi Curcio, autore di "Artorius" e "La stirpe dei re" (ma non solo), recensisiti da me sul blog.
Vi invito a leggerla perchè è davvero molto interessante, e se non avete ancora letto i suoi libri vi invoglierà a farlo. Non mi resta che augurarvi buona lettura!
Caro Pierluigi, sono molto contenta di ospitarti nel mio blog e ti
ringrazio per avere accettato questa intervista. Come sai, recentemente ho
recensito “Artorius” e “La stirpe dei re”, i tuoi primi due
romanzi storici facenti parte del ciclo arturiano. Perché hai scelto proprio
questo genere letterario e com’è nata l’idea di questo ciclo narrativo?
Ciao Silvia. Bello esser qui.
Diciamo che è stata una opzione quasi forzata. Io dovevo scrivere di
Lucio Artorio Casto e farlo nel modo più realistico possibile. Da ragazzino,
leggendo le avventure di Re Artù o guardando gli innumerevoli film a lui
dedicati, mi chiedevo come fosse stato possibile che un personaggio del genere
fosse caduto nel dimenticatoio della storia. Non era verosimile, ma neanche con
una damnatio memorie.
Goffredo di Monmouth e Chetrien de Troyes lo pongono come
un guerriero medievale. Armature luccicanti, castelli incantati e fortezze
imprendibili. Tutto sin troppo moderno se si pensa al contesto storico in cui
parrebbe esser vissuto il personaggio. Al che ho cominciato a pormi qualche
domanda e ogni dubbio si è dissipato nel leggere gli articoli della Dott.ssa
Linda A. Malcor. Ebbene Goffredo di Monmouth non fu il primo a parlare di Re
Artù nel XII, ci pensò un monaco “contemporaneo”,
tale Nennio che nel parlare di Artù gli conferisce il grado romano di dux
bellorum. Lucio Artorio Casto è realmente esistito e le sue imprese possono
aver gettato realmente le basi per il mito arturiano.
Per farla breve, sentivo
di dovergli rendere a mio modo giustizia e, in tutta sincerità, penso di
esserci riuscito. Segno qui il link di un articoletto che siega meglio i
parallelismi tra i due https://www.facebook.com/notes/artorivs/lucio-artorio-casto-re-art%C3%B9/657505547657016.
Il mio sforzo è stato quello di
fornire una determinata collocazione storica per entrambi i romanzi.
Se per
Artorius vi troverete in pieno impero romano a cavallo tra Marco Aurelio e
Settimio Severo. con “La stirpe dei re” sarete
catapultati nel V allorché un veterano delle legioni assurse al rango di
imperatore contrapponendosi a quelli di occidente e oriente.
Ci sono stati libri che ti hanno ispirato durante la stesura dei tuoi romanzi?
Non si può dire che mi abbiano propriamente
ispirato, ma ho dovuto studiare
parecchio. Gli autori che mi hanno accompagnato nel cammino sono stati gli storici Dione Cassio Cocceiano ed Erodiano con le loro Historiae, senza tuttavia dimenticare lo
stesso Goffredo di Monmouth. Ho
attinto a qualsiasi cosa mi catapultasse indietro nel tempo, comprese le
epigrafi tombali, quella di Artorius in primis.
In generale quali libri ti piace leggere e quali sono i tuoi preferiti?
Storia, avventura, mistero, thriller,
giallio e non per ultimo il fantasy. Prediligo Bernard Cornwell (Storico) e
David Gemmell. (Fantasy)
Quanto è stato complicato operare una ricostruzione storica così
dettagliata e che consigli daresti agli aspiranti scrittori di romanzi storici?
Parecchio e l’unico consiglio che
mi sento di dare è studiare e chiedere a
chi ne sa di più. Non scordo il prezioso aiuto che mi ha dato la stessa
Dott.ssa Malcor o Ferdinando Menconi per le tecniche di combattimento
dell’epoca.
Anche i personaggi femminili hanno una certa importanza all’interno dei
tuoi romanzi, sebbene ci sia una prevalenza di personaggi maschili. Qual è il
personaggio femminile al quale ti senti più legato?
Morana e senza tentennamenti.
Trattasi di una delle protagoniste di “Artorius”. Figlia di Uther Pendragon e
unico e solo amore dell’ufficiale di cavalleria romana, è una donna di indiscusso
spessore.
Quanto tempo dedichi giornalmente alla scrittura e cosa fai invece
quando non scrivi? Oggi, si sa, non si può vivere di sola scrittura, anche se
sarebbe il sogno di molti (me compresa).
Una pagina al giorno è già un
buon risultato e, come giustamente dicevi, non ci si vive. (Incrocio le dita
mentre lo scrivo.) Ho un lavoro abbastanza ordinario che mi permette nel
periodo estivo qualche trasferta tra
castelli e rovine romane. Adoro collezionare miniature e ho casa ridotta a un
negozio di oggettistica.
Per concludere puoi anticiparci qualcosa del tuo terzo romanzo e dei
tuoi progetti futuri? Pensi di continuare a scrivere romanzi storici o cambierai
genere?
Il terzo romanzo è sempre edito in formato ebook dalla infilaindiana edizioni
e porta il titolo di “Vendetta”. Ambientato nello stesso periodo de “La stirpe
dei Re”, uno dei protagonisti si rivelerà una vera sorpresa per i lettori.
Nel corso degli ultimi anni ho cambiato genere diverse volte. Ho
scritto racconti sentimentali, ironici, drammatici, per poi fiondarmi sul
western e sull’horror. A tal proposito ho un nuovo romanzo nel cassetto a tinte
paranormali ambientato nel luogo più infestato d’Italia: Il castello della
Rotta. Spero di riuscire a piazzarlo
entro la fine del prossimo anno.
Altri progetti, sì ci sono, ma niente di ben definito ancora, per cui…
taccio.
Sei stata gentilissima, Silvia. Ti ringrazio per questa opportunità.
Bella intervista, bravi entrambi!
RispondiElimina