Salve amici,
oggi vi segnalo questo romanzo di una scrittricie giovanissima, Irene Colabianchi. Potrete acquistarlo QUI a soli 2,99 euro. Si tratta di un fantasy romance che sembra davvero interessante. Vi lascio ora alcune informazioni sull'opera. Buona lettura.
SINOSSI:
Crystal
Young ha sedici anni e vive con il padre in una cittadina del Vermont, sulle
rive di un lago. Vive una vita ordinaria, tra amici e scuola. Finirà per dover
affrontare diverse insidie, quando in città arriva Elliott Davis e i suoi
amici.
Sono ragazzi scontrosi, misteriosi ed estremamente affascinanti.
Crystal
dovrà andare alla ricerca di spiegazioni per scoprire cosa sta succedendo e
perché d'improvviso avvengono fatti inspiegabili: il padre rischia di morire
diverse volte e qualcuno sembra proprio avercela con lui e la figlia, gli
stessi Davis sono strani e lei si ritrova ad avere a che fare con l'arrogante
Elliott. Sono entrambi presi l'uno dall'altra senza neanche rendersene conto,
ma, come dice il detto, niente è come sembra e quando Crystal avrà la risposta
a tutte queste stranezze, dovrà fare delle scelte e imparare a conoscere il
mondo della Scacchiera Nera, dove i componenti del gioco degli scacchi sono
creature dall'aspetto umano e l'anima d' ombra, che fanno riferimento all'Uomo
Nero.
La
Scacchiera Nera svelerà i suoi segreti... Sarete pronti ad incontrare
l’Uomo Nero?
I PERSONAGGI:
Crystal Young: è la protagonista femminile della storia.
Studentessa del terzo anno di liceo, è una ragazza che abita insieme al
patrigno, sulle rive di un lago, che le piace molto frequentare. Pratica la
scherma e ama leggere numerose volte Oscar Wilde. Il suo punto forte è la
pazienza, soprattutto quando si tratta di Elliott. Viene sottoposta a molte
difficoltà, da cui non ne uscirà sempre indenne.
Elliott Davis: è il protagonista maschile della storia. Si
iscrive alla scuola di Crystal per un lavoro che gli è stato assegnato dal suo
superiore, l'Uomo Nero. Seduttore nato, si nutre delle paure umane e della loro
cattiveria. Odia perdere a scacchi e il suo passatempo preferito è stuzzicare
Crystal.
JP: è il compare di Elliott. Personaggio secondario, che seguirà
il suo amico nella sua missione. Un ragazzo simpatico a cui piace molto
scherzare e vedere programmi idioti in TV.
Grace: è colei che sorveglia Elliott e JP. Una ragazza acida e
antipatica, con un temperamento forte e... Nessuno vorrebbe mai avere a che
fare con lei!
ESTRATTO:
Osservo la barra di sicurezza davanti a me, che ancora non deve
essere abbassata, quindi guardo in basso e per poco non vedo fuggire anche il
mio cuore.
"Sei sicura di volerlo fare?"
"Quante probabilità ci sono che la montagna russa si guasti o che cada in mille pezzi?" mi lascio sfuggire, la voce rotta da un' irrefrenabile paura del vuoto sotto di noi.
Si porta una mano al mento, come se stesse ragionando su un dilemma esistenziale, ma so per certo che mi sta prendendo in giro. "Riguardo al guasto direi una su cinque, per la seconda dipende da come hanno montato la struttura".
Deglutisco. "E...?"
Si guarda intorno, poi afferra la barra davanti e inizia a muovere la carrozza, facendomi spaventare a morte. Traballiamo, potremmo cadere...
"Elliott, fermati!" protesto.
Mary e JP chiacchierano normalmente e sono così rilassati che quasi li invidio.
"Ehm, scusi signore, voglio scendere" grido all' uomo barbuto, che mi ignora e dà il segnale per tirare giù la barra di metallo.
"Inizia la corsa" urla Mary davanti a me.
"Cavoli, cavoli, cavoli!" ringhio, la testa china sulla barra tirata giù e la sensazione che questo sarà il mio ultimo minuto di vita.
"Wow, sei davvero terrorizzata" commenta Elliott e avverto la sua mano sulla mia testa.
Gliela spazzo via. "Non mi toccare".
Alza le braccia in segno di resa e si perde in una risata fragorosa, mentre la carrozza inizia a muoversi sotto di noi, stridendo sulle rotaie. "Moriremo, moriremo, moriremo" borbotto scuotendo la testa, ormai senza speranza.
"No, sarà divertente invece".
Guardo truce Elliott, che fischietta come se non fosse successo niente.
La carrozza inizia la salita, la parte peggiore forse, in cui ci alziamo da terra sempre di più, lasciandoci sotto l' intero parco e anche i suoi visitatori.
Mi vien da vomitare.
Me la sto facendo addosso.
"Respira e rilassati" mi sussurra Elliott toccandomi la testa e soffiando le parole sul collo.
Mi ridesto. "Rilassarmi?" domando sconvolta, respirando a fatica.
Sorride, poi il vuoto ci inghiotte.
"Sei sicura di volerlo fare?"
"Quante probabilità ci sono che la montagna russa si guasti o che cada in mille pezzi?" mi lascio sfuggire, la voce rotta da un' irrefrenabile paura del vuoto sotto di noi.
Si porta una mano al mento, come se stesse ragionando su un dilemma esistenziale, ma so per certo che mi sta prendendo in giro. "Riguardo al guasto direi una su cinque, per la seconda dipende da come hanno montato la struttura".
Deglutisco. "E...?"
Si guarda intorno, poi afferra la barra davanti e inizia a muovere la carrozza, facendomi spaventare a morte. Traballiamo, potremmo cadere...
"Elliott, fermati!" protesto.
Mary e JP chiacchierano normalmente e sono così rilassati che quasi li invidio.
"Ehm, scusi signore, voglio scendere" grido all' uomo barbuto, che mi ignora e dà il segnale per tirare giù la barra di metallo.
"Inizia la corsa" urla Mary davanti a me.
"Cavoli, cavoli, cavoli!" ringhio, la testa china sulla barra tirata giù e la sensazione che questo sarà il mio ultimo minuto di vita.
"Wow, sei davvero terrorizzata" commenta Elliott e avverto la sua mano sulla mia testa.
Gliela spazzo via. "Non mi toccare".
Alza le braccia in segno di resa e si perde in una risata fragorosa, mentre la carrozza inizia a muoversi sotto di noi, stridendo sulle rotaie. "Moriremo, moriremo, moriremo" borbotto scuotendo la testa, ormai senza speranza.
"No, sarà divertente invece".
Guardo truce Elliott, che fischietta come se non fosse successo niente.
La carrozza inizia la salita, la parte peggiore forse, in cui ci alziamo da terra sempre di più, lasciandoci sotto l' intero parco e anche i suoi visitatori.
Mi vien da vomitare.
Me la sto facendo addosso.
"Respira e rilassati" mi sussurra Elliott toccandomi la testa e soffiando le parole sul collo.
Mi ridesto. "Rilassarmi?" domando sconvolta, respirando a fatica.
Sorride, poi il vuoto ci inghiotte.
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